Porto Flavia, porto minerario unico al mondo, è situato a Masua, frazione del Comune di Iglesias, fu progettato dall’Ingegner Cesare Vecelli e realizzato in soli due anni, dal 1922 al 1924. L’impianto è stato attivo dal 1924 fino al 1963, quasi 40 anni di attività che lo hanno reso una delle strutture minerarie più longeve in Sardegna.

Visitare Porto Flavia significa tornare indietro nel tempo, immaginiamo come potesse funzionare quel complesso sistema di carico del minerale e come potessero lavorare al suo interno gli operai. La galleria, lunga circa 600 metri, serviva per il carreggio, ovvero, per il trasporto del minerale dalle miniere vicine di Masua, Montecani ed Acquaresi. Lungo il percorso si ammirano i silos ed infine il giro treno, ovvero la terrazza che si affaccia sul mare cristallino, dal quale si può ammirare il faraglione del Pan di Zucchero.
Ma cosa si può vedere a Porto Flavia?
Attraversata la galleria di carreggio si ammirano diverse parti di roccia, dagli scisti di cabitza, ai calcescisti ed infine al calcare ceroide per poi giungere al cosiddetto snodo o mandorla. Prima di giungere tale luogo, si osservano diverse nicchie che illustrano la storia mineraria, che viene raccontata dalle guide. Dopo si giunge allo snodo, punto in cui il treno girava verso i 9 silos disposti a scacchiera, alti 18 metri ciascuno, che servivano per lo stoccaggio del minerale e per lo scarico dello stesso. Lo scarico del minerale avveniva in una galleria sottostante, la galleria del nastro trasportatore, nella quale era disposto un nastro che poteva scaricare il minerale, contenuto nei silos, direttamente sulle grandi imbarcazioni a mare.

È stata un’opera di ingegneria senza precedenti, che ha migliorato il sistema di trasporti per la società “Vielle Montagne”. Prima dell’invenzione di Porto Flavia, il trasporto del minerale veniva realizzato tramite piccole imbarcazioni a vela latina, chiamate “bilancelle”, che partivano dai porticcioli come Masua, Bega Sa Canna, ecc. Queste però non avevano una grande capienza, per cui si impiegava tantissimo tempo per il trasporto che diventava sempre più lungo ed esoso. Il minerale veniva caricato a spalla dai galanzieri che svolgevano lavoro molto duro, tanto che si ustionavano per via delle reazioni chimiche tra il minerale ed il sudore. Dopo la sensazionale invenzione dell’Ingegner Vecelli le navi non venivano più caricate tramite le bilancelle ma direttamente attraverso il sistema moderno di Porto Flavia.
