Esistono luoghi, canti, danze e profumi che ispirano gli artisti capaci di cogliere gli aspetti più profondi della terra in cui vivono. È così che lo scrittore bagna il pennino nel nero di seppia del suo calamaio, per comporre indelebili versi sulla ruvida carta di un foglio ancora bianco. E come il pittore intinge il pennello nei colori dalla tavolozza per dare vita alle immagini della sua mente, così il musicista incide su nastro degli echi che sembrano provenire da tempi lontani. Cartoline audiovisive di un tempo già vissuto, che solo un visionario riesce a trasformare in opere musicali. Perry Frank è uno di questi.
Francesco Nicola Perra, in arte Perry Frank, è uno degli artisti con maggior estro del territorio sardo. Iglesiente, con 15 anni di carriera sulla scena musicale ambient, si racconta parlandoci di sé stesso, di ciò che significa vivere il Sud Sardegna, ma soprattutto del suo ultimo progetto, Làcanas.
Ciao Perry Frank, possiamo definire i tuoi video come esperienziali. Quanto i luoghi del Sud Sardegna rappresentano una fonte di ispirazione per le tue ambient session in esterna?
Ciao a tutti voi! Nel progetto delle Ambient Guitar Sessions i paesaggi della Sardegna sono stati fondamentali. Hanno fatto la differenza rispetto alle solite scenografie dei video ambient e affini presenti su YouTube, girati e registrati in appartamenti o sale di registrazione. Posso dire di aver portato la mia musica direttamente nei luoghi che l’hanno maggiormente ispirata.
Come mai hai deciso di dedicare un video ai ruderi del Sud Sardegna? Credi che alcune di queste antiche strutture possano ancora avere un futuro?
Sono posti bellissimi e pieni di storia. Il video che ho realizzato nel 2014 intitolato RUINS AND REGRETS (Ruderi e rimpianti) ha richiesto un lavoro di due anni. Il tema del video ma anche del disco SOUNDSCAPE BOX 1 è incentrato sul ricordo e sul rimpianto di quello che è stato, che poteva essere e che non è più. Niente più dei ruderi di un villaggio abbandonato possono rappresentare in modo significativo questo messaggio.
Molti villaggi sono purtroppo inaccessibili se non con un fuoristrada o con lunghe camminate e ho dovuto pianificare bene il lavoro. È stato bellissimo raggiungere posti come il Villaggio Asproni, Grugua, dove è presente la Villa dei Modigliani, Malacalzetta etc. Secondo me sono tutte strutture che aspettano solamente un’altra occasione di riutilizzo. Le idee non mancano, manca purtroppo la politica.
Nel 2012 hai partecipato al Premio Andrea Parodi, arrivando in finale con il brano Cantu a Merì. Ti piacerebbe continuare scrivere e cantare in sardo?
Il Premio Parodi è stata una bellissima esperienza, il brano che ho portato Cantu a Merì è stato scritto a quattro mani con Giovanni Marco Pruna, che si è occupato del testo. Io ho sempre preferito occuparmi della parte strumentale, tranne qualche caso sporadico. Scrivere testi in qualsiasi lingua non è mai stata un’esigenza né una priorità. Per il futuro non credo di cantare nuovamente testi in sardo ma non lo escludo. Non posso saperlo.
Le tue Ambient Guitar – Landscape sono delle session in cui suoni in luoghi spettacolari e suggestivi del Sud Sardegna, che hanno raggiunto uno straordinario successo su YouTube. Come è nata questa idea?
L’idea è nata dal fatto che purtroppo in Sardegna non ci sono molti locali e pub che possono ospitare questo genere, per vari motivi. Ma la voglia di suonare però era tanta. Dovevo solamente trovare il modo giusto di veicolare la mia musica verso il suo “potenziale” pubblico che stava oltremare. YouTube ed Internet mi hanno aiutato tantissimo per il mio scopo. Una volta trovato il mezzo, mi rimaneva solamente da trovare una location e il giusto modo di presentare la mia musica. Tutti i video di musica ambient su YouTube sono registrati al chiuso in stanze o sale di registrazione, i paesaggi della nostra isola sono diventati la mia sala di registrazione.
Parlaci di Làcanas il tuo ultimo lavoro.
Il concetto che sta alla base del progetto musicale Làcanas è quello di “fermare il tempo” e creare un omaggio originale e sentito alla Sardegna. Gli ingredienti principali sono due: la musica tradizionale sarda e la sperimentazione della musica ambient. La scena di partenza è quella di una tipica festa di paese in cui gli abitanti vestiti in abiti tradizionali ballano “su ballu sardu” accompagnati dall’organetto e dalle launeddas.
Immaginate di perdervi in quei passi antichi, provate a pensarli sempre più lenti, sempre più irreali, sempre più sognanti, fino a sovrapporsi, confondersi tra loro e fermarsi in un istante che diventa eterno. Immaginate quella musica di festa che rallenta fino a fermarsi in una singola nota e si immerge negli echi e nei riverberi del tempo. Questa è l’idea di base del progetto Làcanas.
I brani sono registrati rigorosamente su nastro, tramite un registratore multitraccia a cassetta, sono mixati dal vivo e filtrati nuovamente da una diversa catena di effetti in luoghi panoramici della Sardegna. L’esecuzione viene ripresa da una telecamera con inquadratura fissa sul set ed immersa completamente nel paesaggio sardo.
I brani sono quattro, per una durata totale di 45/50 minuti circa e comprendono un’esecuzione de “su passu torrau”, “su ballu tundu”, un recital di launeddas di Luigi Lai unito ad un canto a tenore, e una personale rilettura di “Non potho reposare” eseguita nella versione originale dal Coro di Nuoro. Per ora il progetto rimarrà in vita esclusivamente su YouTube sotto forma di video, non è contemplata l’idea di un disco che però non escludo in futuro. Sto lavorando anche ad un quinto brano che forse entrerà a far parte del progetto.
Sei sempre molto attento alle tematiche relative alla salvaguardia dell’ambiente. Come pensi che l’uomo debba agire per la tutela e la salvaguardia di un territorio come il Sud Sardegna?
Il Sud Sardegna possiede un territorio stupendo e per molti tratti ancora selvaggio, ed è proprio questo che fa la differenza e può attirare un certo tipo di turismo. Abbiamo però anche diversi tristi primati per quanto riguarda l’inquinamento. Credo che la strada da seguire sia quella di bonificare i territori inquinati e cercare di creare un altro tipo di economia che non sia industriale, i cui pessimi risultati sono sotto i nostri occhi ogni giorno.
L’industria discografica è radicalmente cambiata negli ultimi 15 anni. Quanto sono importanti le piattaforme con YouTube, SoundCloud e Spotify per gli artisti?
Sono importantissime, direi essenziali, se usate nel modo giusto. Bisogna però avere il tempo di starci dietro, fare esperimenti per capirne i meccanismi e riuscire a trasformarle in uno strumento a favore della propria musica.
Hai collaborato con importanti artisti come il pianista emiliano Andrea Carri. Con chi ti piacerebbe collaborare? Hai già qualche idea in mente?
Ho collaborato con Andrea Carri in diversi brani nei suoi album. E’ stato per me un onore. In passato ho lavorato assieme al visual artist Enrico Venturini, assieme ad Enrico Sesselego che ha mixato alcuni brani di Soundscape Box, assieme ad Antoine Michaud, uno degli ambient youtuber più famosi. Ho in cantiere diverse collaborazioni ancora inedite tra cui quella con il produttore Matteo Cantaluppi e Matteo Milea, che ha dato vita ad un “trio” Ambient, i PCM e ad un album che abbiamo già registrato e che presto verrà pubblicato. Ho in progetto una collaborazione con Alberto Monaco e Sardinia Bass Legalize e tante altre cose che per ora non voglio svelare.
In futuro pubblicherai un nuovo album o ti concentrerai sull’audiovisivo? Come possiamo seguirti?
Per ora di sicuro la mia attività si concentrerà sul canale YouTube e sui concerti, ma non escludo la possibilità di pubblicare un nuovo disco, se trovo un’occasione valida. Il mio progetto musicale sulla musica sarda si trova anch’esso su YouTube e in futuro potrebbe diventare quello il nuovo disco. Vedremo. Intanto mi trovate sui miei tre canali di YouTube, su Instagram, su Bandcamp (dove si possono acquistare i miei dischi), su Facebook, su Soundcloud, su Spotify e su Twitter.
A cura di Fabrizio Arba
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