La Torre di San Pancrazio, restaurata e ristrutturata di recente, offre dalla sua sommità uno dei panorami più belli che la città di Cagliari possa offrire, con una emozionante vista che arriva fino al massiccio del Gennargentu.
La denominazione Torre di San Pancrazio deriva dalla presenza, nelle vicinanze della torre, di una chiesetta, dedicato appunto al santo, che un tempo sorgeva nei pressi di questo sito.
La struttura venne edificata nel 1305 su progetto dell’architetto sardo Giovanni Capula ed è “gemella” della Torre dell’Elefante, anch’essa progettata da Capula e edificata due anni dopo. Capula progettò anche una terza torre, la torre del Leone (denominata anche torre dell’Aquila). Quest’ultima, fu sgretolata dai bombardamenti spagnoli, inglesi e poi francesi che ne demolirono la parte superiore. I resti sono stati incorporati nel palazzo Boyl, alle spalle del Bastione di S. Remy.
Realizzata con grandi blocchi di calcare bianco provenienti dalle cave di Bonaria (Pietra Forte), la torre è stata costruita sul punto più alto del colle a circa 130 metri dal livello del mare. Si presenta come tipica costruzione pisana: nei tre lati chiusi, ciascuno con un muro profondo circa tre metri, presenta, a diverse altezze, varie feritoie sottili, utilizzate a scopo difensivo; il quarto lato, aperto, si rivolge verso l’interno del quartiere Castello e mostra i quattro ballatoi in legno collegati da scale particolarmente ripide.

La Torre è ricca di un fascino particolare anche per la sua storia cruenta. Nata con scopi difensivi per intercettare gli attacchi provenienti sia dal mare che dall’entroterra. La Torre faceva da protezione di un’area destinata all’accoglienza delle massime autorità civili e religiose. All’epoca rappresentava una delle porte d’ingresso alla città e, ancora oggi costituisce, assieme alla porta dell’Elefante, uno dei più suggestivi ingressi all’antico quartiere Castello.
In epoca aragonese il lato nord della torre venne chiuso per la realizzazione di abitazioni per funzionari e la costruzione di magazzini.
Durante la dominazione spagnola anch’essa, come la torre dell’Elefante, venne utilizzata come carcere giudiziario e lo spazio aperto davanti alla torre veniva utilizzo come luogo di esecuzione.
Ai piedi della torre, il 6 luglio 1795 durante una insurrezione popolare, venne assassinato l’intendente generale Girolamo Pitzolo. La torre mantenne la sua funzione detentiva fino alla fine del secolo quando i detenuti vennero trasferiti nella struttura carceraria di Buoncammino.
La Torre di San Pancrazio, con i sui 36 metri di altezza, è la torre più alta di Cagliari e, insieme alla Torre dell’Elefante, è una delle poche costruzioni medioevali della città che si sono conservate praticamente integre e sono considerate uno dei migliori esempi di architettura militare medievale.
Progettate dall’architetto sardo Giovanni Capula, le torri dell’Elefante e di San Pancrazio furono lodate per la loro unicità, quando, nel 1535, Carlo V, il potente sovrano del Sacro Romano Impero, le annoverò tra le migliori opere militari dell’intera Europa.
Ringraziamo Ombretta Fanni per la sua preziosa collaborazione.
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