Sant’Efisio: patrono di Cagliari e della Sardegna
La Processione di Sant’Efisio è l’avvenimento più importante che si svolge in Sardegna. Ogni anno, dal primo al quattro maggio, la festa di Sant’Efisio riunisce tantissimi fedeli provenienti da tutte le parti della Sardegna.
Con i suoi 65 km a piedi, la processione di Sant’Efisio è la più lunga del Mediterraneo e d’Europa. Tra le più antiche d’Italia, la Festa di Sant’Efisio, si svolge ogni anno continuativamente dal 1657.
Chi era Sant’Efisio?
Nacque ad Elia nel 250 d.C., in Asia Minore. Cresciuto tra riti e culti orientali, si arruolò giovanissimo nell’esercito imperiale al servizio di Diocleziano, imperatore romano che perseguitava i cristiani.
Si racconta che una volta arrivato in Italia, durante una notte gli apparve una croce che risplendeva fra le nuvole e mentre osservava questo fenomeno, sentì la voce di Gesù che gli rimproverò la sua persecuzione verso i cristiani.
Si convertì presto, si fece battezzare e, dopo che venne a conoscenza che il paganesimo era molto diffuso in Sardegna, decise di trasferirsi sull’isola.
Da Cagliari scrisse una lettera a Diocleziano invitandolo a convertirsi alla fede cristiana. L’imperatore romano, basito, ordinò immediatamente la sua condanna a morte.
Fu imprigionato e crudelmente torturato. In quel momento avvenne un fenomeno straordinario: le ferite si rimarginarono completamente e spontaneamente. La notizia si diffuse rapidamente tra la popolazione, provocando una conversione di massa al cristianesimo.
Il 15 gennaio del 303, Efisio fu messo al patibolo a Nora ma prima di morire invocò la protezione divina su tutto il popolo sardo.
Perché si festeggia Sant’Efisio?
Tra il 1652 e il 1657 la Sardegna venne colpita da una nuova ondata di epidemia di peste. Questa epidemia segnò particolarmente la Sardegna, tanto che le autorità cittadine, con un Voto solenne, chiesero aiuto a Sant’Efisio Martire. Fu proprio in questa circostanza che, l’11 luglio del 1652, fecero il Voto con il quale la città di Cagliari si impegnava a portare ogni anno la statua del Santo in processione. La peste finì nel 1657 e nel maggio di quello stesso anno i cagliaritani sciolsero il voto fatto. Da allora, ogni anno, il rito di ringraziamento si ripete con un’imponente testimonianza di devozione che coinvolge il capoluogo e le zone vicine.
Dall’anno della peste, Sant’Efisio è stato invocato molte altre volte. Infatti, una seconda intercessione prodigiosa fu ottenuta nel febbraio del 1793, quando la flotta francese bombardò il capoluogo sardo.
La Processione di Sant’Efisio
Ogni anno, migliaia di devoti provenienti da ogni parte dell’isola e vestiti in abito tradizionale sardo sfilano a piedi per accompagnare il santo durante un lungo pellegrinaggio.
Cavalli e cavalieri, carri trainati dai buoi e decorati di fiori che precedono il carro del Santo, partono dal quartiere Stampace – luogo in cui Efisio fu incarcerato – fino ad arrivare alla spiaggia di Nora dove venne giustiziato.
La mattina del primo maggio tutte le strade sono ricoperte dalla ramadura: un colorato e profumato tappeto di petali ed essenze aromatiche.
Tutta la processione prepara il passaggio di Efisio. Prima di lui sfilano i fedeli in abito tradizionale, le traccas, le confraternite religiose e i miliziani a cavallo con le antiche divise dalla giubba rossa.
Da Cagliari la statua del Santo viene trasportata a Pula passando dai comuni di Capoterra, Sarroch e Villa San Pietro. Da Pula il Santo viene condotto alla chiesetta di Sant’Efisio di Nora. Dopo due giorni di preghiera, il quattro di maggio, la Statua viene riportata a Cagliari durante la notte, sempre accompagnata dai fedeli.
Curiosità sulle Edizioni di Sant’Efisio
A Cagliari, quest’anno si svolge il 366° festeggiamento dello scioglimento del voto in onore di Sant’Efisio.
Finalmente, dopo tre anni, si potrà assistere alla festa più attesa dal popolo sardo. Alle ore 10 di domenica primo maggio partirà la processione, a seguire il pellegrinaggio che proseguirà fino a Sarroch. Il 2, 3 e 4 maggio si accompagnerà il Santo fino a Nora. I festeggiamenti si concluderanno il 4 maggio quando si ritornerà a Cagliari e il voto, ancora una volta, sarà sciolto.
Durante le ultime due edizioni passate, a causa delle misure di contenimento della pandemia di Covid-19 la tradizionale processione del 1° maggio non c’è stata.
Tuttavia non sono state le prime volte in cui la processione ha subito delle variazioni a causa di eventi straordinari. Infatti il 1° maggio 1794 il Santo non partì. Solo dopo la rivolta del 28 aprile 1784 e la cacciata dei Savoia, l’amministrazione comunale decise di celebrare la festa il 1° giugno 1794.
A causa delle due guerre mondiali anche le Edizioni del 1917, 1918 e 1943 si svolsero diversamente. Infatti, le celebrazioni e i riti sopra descritti subirono dei cambiamenti.
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