Il pane in Sardegna è un alimento quotidiano ma, allo stesso tempo, viene preparato per accompagnare gli eventi importanti della vita: nascita, battesimo, matrimonio, feste, ricorrenze, funerali, ecc.
Durante le feste in Sardegna, il pane diventa un vero e proprio capolavoro artistico, è caratterizzato da decorazioni effettuate a intaglio o a impressione e variano da zona a zona. È davvero difficile riuscire a catalogare tutte le forme di pane (cuore, stella, mezza luna, sole, fiori o animali come il pavone, la gallina o altri uccelli). In questo articolo vi parlerò di quattro diversi tipi di pane, ognuno dei quali ha una sua peculiarità. Scopriamole insieme.
Pane Carasau o Carta da Musica
Fra il pane di consumo quotidiano il più diffuso è su pane carasau, famoso per le sue sfoglie rotonde e leggere. Un antico pane azzimo, impastato con acqua, farina di frumento e (o) di orzo. Croccante e leggero, a dischi sottili, un tempo si arrotolavano come la carta da musica (da qui il secondo nome). Il pane carasau si conserva molto bene e se viene cosparso di olio, sale e viene abbrustolito, viene chiamato pane guttiàu. Originario del Logudoro o del nuorese, questo è il pane tipico del pastore. Un tempo si consumava prevalentemente insieme ai formaggi di capra o di pecora oppure alla ricotta. Era di uso comune utilizzare una sfoglia di pane carasau come piatto e sopra aggiungere del companatico. Tra le varie curiosità ce n’è una che potrebbe interessare alle neomamme: il pane carasau è il pane perfetto per lo svezzamento. Questo pane è tanto sottile e friabile che è semplice da afferrare, sia con una manina che con entrambe, si sbriciola facilmente tra le dita e si scioglie in bocca a contatto con la saliva. La cosa più importante è che per i bimbi che iniziano a conoscere il cibo, questo pane non presenta rischio di soffocamento.
Coccoi a Pitzus
Su coccoi a pitzus è un pane campidanese, un tempo era il pane delle feste perché si preparava per le grandi occasioni. Nel territorio di Cagliari questo pane si prepara con farina scelta di grano duro e si chiama pane ‘e scetti, quando invece si utilizza la sola semola, si dice pane ‘e simbula. Alla fine della preparazione, prima di infornare su coccoi, mani abili ritagliano l’impasto lievitato, lo tagliuzzano con la punta delle forbici, creando così diverse forme e infiniti decori. Un pane simile viene prodotto anche in Gallura, stiamo parlando del Pane de tricu ruju, il pane utilizzato per preparare la famosa zuppa gallurese.
Nella tradizione del nuorese esistono altre varianti di questo pane, ad esempio c’è coccoi a puppia. Sono piccoli pani a forma di bambina, da regalare ai più piccoli, in genere alle bambine. Hanno l’aspetto di piccole bambole di pezza, ecco perché è anche detto anche pani-giocattolo.
Civraxu
Su civraxu (e non Civraxiu) è originario di Sanluri, nel cuore del campidano. Il civraxu è un grosso pane di semola che può raggiungere il kg di peso. Dall’aspetto rotondo, all’esterno presenta una crosta dura e croccante ma l’interno è morbido e gustoso. Gli ingredienti utilizzati per prepararlo sono: la semola di grano duro, la farina di grano duro, il sale, l’acqua e il lievito naturale che in sardo viene chiamato su framentu. Il civraxu è il pane tipico dei contadini poiché veniva consumato quotidianamente durante il lavoro nei campi, in quanto è un pane nutriente, gustoso e durevole.
Le gallette del marinaio
Dopo aver parlato del pane dei pastori e dei contadini non poteva mancare il pane dei naviganti, meglio conosciuto come le gallette del marinaio. Questo pane ha origini liguri e con il passare degli anni è sempre più difficile trovare queste gallette all’interno dei panifici ma è facile scoprirle in due comuni del Sud Sardegna: Carloforte e Calasetta. Come sapete, sono due paesi di mare che in comune hanno la storia di essere stati insediati e costituiti da dei gruppi di famiglie liguri nel 1700. Le gallette del marinaio sono un prodotto artigianale, nato come focaccina secca, molto dura ma che si ammorbidisce se bagnata. Fin dal 1500 questo pane era presente sulle navi, la particolarità delle gallette è quella di essere secche, leggere ma soprattutto a lunga conservazione, perfetto da portare durante le lunghe traversate. Anticamente le gallette del marinaio venivano bagnate con acqua di mare e questo è uno dei motivi per cui c’è pochissimo sale. Le gallette di Calasetta sono fatte con farina di grano tenero tipo 00, acqua, lievito madre, olio d’oliva, farina di frumento maltato e lievito di birra.
Come ho scritto all’inizio, esistono moltissimi tipi diversi di pane in ogni parte della Sardegna. Per questo motivo dedicherò altri articoli al pane tradizionale sardo. Scrivete fra i commenti qual è il vostro preferito o nominate un tipo di pane che vorreste vedere nel prossimo articolo.
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