I Giganti di Mont’e Prama o Is Gigantes de Mont’e Prama sono sculture nuragiche a tutto tondo. Spezzate in numerosi frammenti sono state trovate casualmente in un campo nel marzo del 1974 in località Mont’e Prama nel Sinis di Cabras, nella Sardegna centro-occidentale.
Il ritrovamento
Nel 1974 un contadino dell’oristanese, mentre arava il suo campo, dissotterrò una grossa testa di pietra. Da quel momento in poi, iniziarono gli scavi che portarono alla luce quasi 5200 frammenti, comprese numerose teste e busti di statue, appartenenti a ventotto figure umane, più sedici modellini di nuraghe, databili a un periodo compreso tra l’XI e il IX secolo a.C.. I Giganti di Mont’e Prama sono le uniche statue dell’antica civiltà sarda fin ora rinvenute.
Il sito archeologico
Giovanni Lilliu (1914-2012), archeologo sardo di fama internazionale vide riemergere, nei pressi dello stagno di Cabras, le imponenti statue antiche. È lo stesso Lilliu a descrivere il luogo del ritrovamento:
era un’antica necropoli nuragica, formata da una grande quantità di tombe, reperite vicino a un villaggio di capanne circolari con un nuraghe complesso e altri edifici vicini, disposti lungo il pendio di una piccola collina al cui piede si allineava il sepolcro. Nei pozzetti, i morti erano disposti seduti, con esposizione prevalente a est, la testa protetta da una lastrina. […] Poche tombe contenevano un corredo funerario scarno.
Le statue antiche
La dimensione delle statue impressionò gli archeologi; infatti, le più piccole sono alte quasi due metri, mentre le più grandi misurano circa due metri e mezzo di altezza. Le statue di Mont’e Prama non sembrano esseri divini ma eroi-guardiani, padri guerrieri depositari di gesta che, al di là delle mutilazioni, riescono a dire di loro più di quanto ci si può aspettare da delle statue che risalgono all’VIII secolo a.C. Si tratta di figure maschili, sicuramente militari: arcieri, fanti muniti di elmi cornuti, spada e scudo. Alcuni tengono alto lo scudo sulla testa con un gesto protettivo e la mano riparata da un guanto armato. Hanno occhi tondi, incisi con due dischi molto precisi. Si presentano con uno sguardo fiero, corrucciato, il quale comunica una sensazione di sfida.

L’insieme delle statue di Mont’e Prama va visto come un tributo votivo ad antenati-eroi, sacrario gentilizio in una società ancora pre-urbana. Probabilmente si sono voluti onorare veri e propri capifamiglia e non i personaggi fondatori della “storia” sarda: Iolao, Sardus Pater, Norax ecc.
Che cosa rappresentano i giganti di Mont’e Prama?
I guerrieri di Mont’e Prama non rappresentano, come molti vorrebbero, una Sardegna nuragica ma l’apice di una civiltà antica che, dopo aver raggiunto il meglio della sua organizzazione sociale, sceglie una forma d’arte, propria e nativa, per rappresentarla adeguatamente. Attribuire un significato preciso a questi monumenti è molto difficile: alcuni storici pensano potessero raffigurare degli eroi nuragici, disposti a guardia e protezione dei defunti in una sorta di cimitero monumentale dell’aristocrazia locale dell’epoca; altri presumono che l’area sacra di Mont’e Prama rappresentasse una sorta di olimpo nuragico e le sculture, di conseguenza, le divinità locali.
Una storia a lieto fine
Finalmente, dopo tanto tempo, abbiamo l’opportunità di vedere dal vivo queste opere d’arte e vi consigliamo di visitare il Museo Civico Giovanni Marongiu di Cabras e il Museo Archeologico Nazionale di Cagliari.
Per maggiori informazioni vi segnaliamo i siti web: www.museocabras.it (museo di Cabras) e www.museoarcheocagliari.beniculturali.it (Museo di Cagliari).
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